Milano Teatro Carcano 14 novembre

 

Ogni sera, alla fine dello spettacolo, parliamo con le spettatrici, di come sono state, dell'effetto che gli ha fatto essere tra sole donne, di tutto quello che abbiamo voglia di condividere. 

Qui abbiamo raccolto alcune frasi che ci hanno detto.

 

Milano Teatro Carcano 14 novembre

 

Un collettivo

 

Appena vi ho viste nella coreografia ho pensato che siete tutte bellissime. Poi, quando raccontavate dei piccoli difetti dei vostri corpi, li vedevo. Ma alla fine l’immagine che ho di voi, l’immagine di insieme è che siete bellissime. Se guardiamo la piccola cosa può non corrispondere all’idea, ma tutto il nostro corpo, tutto insieme, è meraviglioso.

 

Io non mi spoglio mai davanti a nessuno. Alla fine, invece avevo voglia di farlo.

 

È un rito. Il fatto di essere tutte donne fa parte dell’esperienza. Viviamo tutte insieme un rito.

 

Essere così tante tutte insieme solo tra donne mi ha fatto sentire un grande senso di comodità, serenità, sicurezza. Come stare a casa propria, con la stessa rilassatezza. E quindi ho pensato a quanto invece quando siamo in giro nel mondo non proviamo mai la stessa cosa. Noi occidentali certo di meno, in maniera meno evidente: però è come un rumore bianco, uno stato di insicurezza sotterraneo, del quale ti accorgi solo quando si spegne un attimo, come stasera.

 

Forse gli uomini dovrebbero vederne solo una ripresa video. Una proiezione dell’esperienza in toto, dello spettacolo e della reazione della platea. Come degli antropologhi che guardano la registrazione di un rito altrui.

 

Si potrebbe fare un’indagine per vedere in che percentuale possono entrare gli uomini. 2%? Che effetto farebbe alla sala.

 

A un certo punto ho visto una ragazza che per un attimo mi è sembrata un uomo: volevo menarlo.

 

Nei prossimi giorni non saremo più le stesse.

 

Avete parlato di padre, di patriarcato, di cazzo, ma non avete mai parlato di uomini. Spesso quando si parla di temi femminili lo si fa in relazione al maschio, invece questa sera gli uomini non c’erano, in nessun modo.

 

Ho sentito quanto io penso in un determinato modo perché ho un determinato corpo. C’è tanta cultura che parla solo alla testa, invece la razionalità è solo una parte del mio corpo. Anche nell’ambito del femminismo si parla spesso solo con la testa. Quando stasera è arrivata “The rhythmn of the night” ho capito che era di ballare che avevo bisogno.

 

Mi è dispiaciuto non aver portato mia figlia.

 

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