Roma Spazio Rossellini 5 novembre
Ogni sera, alla fine dello spettacolo, parliamo con le spettatrici, di come sono state, dell'effetto che gli ha fatto essere tra sole donne, di tutto quello che abbiamo voglia di condividere.
Qui abbiamo raccolto alcune frasi che ci hanno detto.
Roma Spazio Rossellini 5 novembre
La condizione principale è il corpo. Noi facciamo tante cose anche alla casa internazionale delle donne, dove si parla di femminilità declinata in tanti modi, in tutti i modi possibili forse, però credo che la condizione principale sia proprio il corpo. Ed è una cosa sulla quale si ragiona troppo poco. O se lo si fa lo si fa in maniera un po’ ipocrita, un po’ superficiale, e invece quello che abbiamo visto questa sera è qualcosa di assolutamente giocoso ed è ciò di cui ci dobbiamo riappropriare, la parte giocosa del nostro corpo. Ci prendiamo troppo sul serio. Credo che questa sia stata una grandissima partecipazione da parte di tutte noi. Ci siamo sentite parte di un corpo giocoso. Bello.
Vi ringraziamo anche per l’immediata libertà che ci avete dato. Vedervi ballare nude che quasi veniva voglia di dire vabbè ma pure io. Adesso mi spoglio. Mi avete comunicato una grandissima libertà e allo stesso tempo una grandissima forza. Io sono figlia di una femminista che si è fatta arrestare per le lotte e mi sembrava che anche questo ce lo fossimo dimenticato. Questo ri-essere tra donne, quando ero bambina stavo a via del Governo Vecchio, eravamo tutte donne. È come se mi fosse passato avanti il passato e anche il futuro.
Anche per me è stato importantissimo che non ci fossero uomini. Anzi quando ho saputo della vostra scelta la prima reazione è stata ma perché ma come mai. Poi dopo ho pensato che io stessa da spettatrice sarei stata condizionata nel mio sguardo verso di voi dalla presenza di un uomo quindi ho pensato a quanto io sono condizionata nella mia vita dalla presenza maschile e che quindi questa esperienza di condivisione sarebbe stata totalmente diversa e pura se vissuta solo tra di noi. E quindi vi ringrazio per aver fatto questa scelta.
E poi durante i quadri, le domande che ci avete proposto, io sempre volevo dire una cosa, e sempre mi dicevo eh anche questa volta sei stata zitta! La domanda più forte sul tema delle madri, che è un tema che mi tocca perché io non ho figli, ho tutte queste voci che mi girano in testa che me ne dicono di tutti i colori e mi dicevo ma io poi sarò in grado di tornare a casa e non ricominciare a essere quella che si controlla ogni 30 secondi? Adesso sto qua, ok, quanto so’ figa, poi vado a casa e comincio… Anche noi che siamo attrici, ti portano un vestito ed è la 40, devi mettere la 40, se vuoi il vestito devi mettere la 40, quindi quante volte riesco a non sentirmi io in difetto, parlo esattamente della taglia perché è un tema che sento molto però quante volte… (te la senti stretta?) chi ha deciso che la 40 era la taglia? Vi ringrazio moltissimo, perché spero che tutto questo non rimanga qui, almeno per quello che mi riguarda. Ma che cominci ad applicare questo bellissimo gioco a cui ci avete fatto assistere anche nella mia vita.
Forse l’unico modo per portarselo via, è portarlo via insieme, essere tante. Non da sole.
Io volevo solamente dire che credo che sia la prima ora e mezza consecutiva della mia vita in cui sono riuscita a guardare il corpo di un’altra donna e a non cercare quello che avrei cercato in me stessa o sentirmi vista io in qualche modo. Per me è stato bellissimo perché sono riuscita sin dall’inizio a non vedere… Purtroppo il giudizio un po’ ci sta, dietro, c’è sempre quella pulce nell’orecchio. E mi sono resa conto che per un’ora e mezza non ho guardato i vostri corpi in quella maniera, non mi sono sentita vista in quella maniera e non mi era mai successo nella mia vita.
Io comunque penso che sia utile che noi siamo tutte donne perché io mi sento invasa dal dover rassicurare i maschi. Rispetto al discorso che facevate sul pubblico, di sentirci serene, effettivamente avrei probabilmente passato metà del tempo a dirmi oddio dopo dovrò spiegare, come questa cosa la potrebbe prendere, mi sarei messa a pensare a cosa avrei dovuto spiegare dopo a come avrei dovuto affrontare questa cosa, quindi…
Io volevo rimandarvi un feedback che riguarda me perché sono fisioterapista e sono anche una consulente sessuale. Quindi mi occupo di corpi di donne in tanti modi. Quindi il corpo è oggetto di riflessione per me da tantissimi anni ed è bello che qui si manifesti un corpo non solo estetico, oggetto di sguardi, ma un corpo che esperisce, che sente, corpo che si muove che prova su di sé sensazioni, perché in fondo è a quello che serve il corpo. Quindi grazie.
La cosa bella che ho sentito è il fatto dell’unicità del proprio corpo, ogni donna è una, quindi la bellezza è io. È molto bello questo, molto forte.
Un bellissimo lavoro e un progetto di grande intensità e impatto. Voi tutte estremamente coraggiose, autentiche e stimolanti. È stato per me molto emozionante, mi sono commossa spesso e mi sono resa conto ancora di più di quanto presenti e sotto pelle scorrano inevitabili condizionamenti arcaici e non solo familiari. Li ho sentiti nel corpo come dolori, nell’anima come vergogna e come gratitudine per questo gesto di liberazione che avete rappresentato. Quello che mi resta ad ore di distanza non è più dolore fortunatamente ma una grande accoglienza e tenerezza per me e per tutte le donne che portano dentro di loro tante credenze, condizionamenti, costrizioni con cui imparano a convivere ogni giorno. Non mi sono mai rispecchiata nel ‘sesso debole’ e ho sempre pensato che mi sarei influenzata o limitata solo se avessi accettato volontariamente di aderire ad un certo tipo di ‘narrazione’ sulle donne e invece non è così… c’è una storia molto più antica e profonda della volontà personale che scorre dentro ognuna e questa grande vulnerabilità a cui ognuna può sentirsi richiamata diventa anche quel filo indissolubile e tenace che ci unisce tutte in ogni angolo del mondo e che ci permette di conoscere che grande universo siamo, semplicemente rispecchiandoci negli occhi di un’altra donna. Ci avete chiesto come ci fossimo sentite solo tra donne: BENE, anche perché era l’unica possibilità per non aggiungere spiegazioni a nulla, ogni parola, ogni movimento risuonava e vibrava naturalmente dentro il corpo di ognuna di noi. Spero che possiate parlare a più donne possibili di ogni età.
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