Fare Svelarsi all'Auditorium è stato bellissimo!
Abbiamo incontrato tantissime donne, abbiamo ballato, parlato, ci siamo scambiate abbracci.
Qui ci sono alcune parole che ci avete detto.
E una foto, tanto per dare l'idea.
© Fondazione Musica per Roma - Pasqualini/MUSA
A
me ha sorpreso, ne parlavamo con la mia amica, che eravamo davvero tutte donne,
anche i tecnici donne, vigili del fuoco donne. Ho detto no, non è possibile. È
assurdo, ed è una cosa incredibile!
Io
penso che uscirò da questo teatro con una rabbia, un’incazzatura e non so come
spiegarla questa rabbia…
Ah io ho incominciato dal bar, io sono arrivata e ho visto il mondo dove volevo vivere. Non l’ho mai vista una cosa del genere, io non l’ho mai vissuta. Ho 50 anni non l’ho mai vissuta, non sono mai andata ad assemblee separatiste, anche se andavo alla Casa delle donne, ma ero troppo piccola per capire il privilegio che avevo, quando ero piccola. Ma poi non l’ho più vissute, il nostro separatismo, il mio femminismo è stato forse un femminismo di quelli un po' come dire pigri. E quel paesaggio lì, il fatto di arrivare, non è che io sono, come dire, non è che mi guardavo intorno e dicevo va tutto bene perché siamo tutte donne, ma è una cosa che non sapevo di voler vedere così tanto. Non sapevo che mi avrebbe dato quella sensazione lì, di essere al mio posto e voglio rivederla.
Io l’ho provata adesso in maniera potentissima, adesso alla fine. Stare in quel cerchio, in mezzo alla fine con tutte voi è stato pazzesco, cioè un’emozione fortissima,
A me avete fatto venire proprio voglia di rivoluzione! Proprio tanto
Si toglie, tra solo donne, almeno personalmente, un po' quel monitoraggio di cui parlavate. Delle volte in questa serata me lo sono dimenticato che eravamo solo donne e quindi ero un po'…. Mi guardano? Ah no! Siamo solo noi!
Io ho desiderato forte che ci fosse qua mia mamma e tutte le donne care che conosco, è una cosa veramente potente questa che avete fatto.
Io ce l’ho portata!
Io volevo dire una cosa, rispetto a come noi, almeno come io interpreto meno il mio essere donna , il mio essere femminista, rispetto proprio al fatto che volte
mi sento in colpa nel volere escludere gli uomini in alcune discussioni, perché ho fatto molta politica nella mia vita e mi hanno
insegnato che questi sono degli argomenti che si trattano insieme e invece molto spesso mi sento a disagio nel trattarli
insieme. Quindi sono arrivata qui stasera con mia sorella e mia cugina, con una
grande carica nel fare questa cosa solo tra donne, solo tra le donne della mia
famiglia…. Quando è iniziato lo spettacolo, man mano che è andato avanti ho
pensato che mi avrebbe fatto piacere avere anche mio marito vicino a me perché
ho pensato che mi avrebbe potuto capire un po' di più ma alla fine dello
spettacolo quando abbiamo ballato tutte insieme sono stata contenta che lui non
fosse qui.
Qui dentro era una stanza enorme.
Disinvolte spontanee leggere sempre con un sorriso
È stato confortevole, quasi un abbraccio. Quando ti senti in paranoia o ti senti in colpa perché sei nata con una vagina e non con un cazzo… è stato veramente confortevole… vedervi tutte nude…
All’inizio quando siete uscite e mi sono resa conto che eravate nude… perché all’inizio mi sono detta “wow che bel top nude che hanno”, invece eravate nude… dopo un po’ era proprio normale, ho cominciato a guardarvi e non c’era niente di folle, perché in fondo non dovrebbe esserlo.
È stato molto bello e anche spaventoso non tanto vedervi nude ma riconoscere una serenità nel farlo proprio perché era una platea di sole donne. Ho avvertito questo, è una mia sensazione. Ero incantata perché pensavo “che bella l’autorizzazione”. Mi dicevo se fosse una cosa più… se fosse moneta corrente, qualcosa che ci si può scambiare quotidianamente... il fatto di vedere tutte queste donne è una fucilata, positiva.
Volevo ringraziarvi perché io è la seconda volta che vengo, sono venuta già ieri sera. Ieri non me la sentivo di parlare perché ero troppo emozionata. Oggi un po’ meglio, posso parlare. Ieri ho passato quasi tutto lo spettacolo a piangere ma non solo lacrime di gioia, ma anche lacrime difficili, perché mi sono riconosciuta veramente tanto, in tante cose che avete detto, che avete rappresentato, ed è pesante anche vedere tutto quello che hai dentro con occhio esterno e riconoscerlo. È difficile. Vi ringrazio molto. È liberatoria ma ti fa anche pensare molto a come agisci nella vita.
Lo facciamo una volta a settimana?
La cosa bella è che a vedervi così naturali, ad un certo punto una pensa: ma non è un difetto, non sono difetti! E questa sensazione che ti resta, che siamo belle così, è perché siamo tutte donne qui. Perché è un equilibrio che ho avvertito tantissimo adesso che siamo tutte insieme. È una forza diversa. È stato molto molto emozionante, molto forte, mi ha dato una sicurezza che generalmente non ho. Quindi grazie.
Io trovo bellissimo il regalo della nudità femminile, di quella bellezza pura, non dominata dalla sessualità. Quindi anche vedere la sensualità senza sessualità. E poi l'energia del pubblico è stata diversa. Non so ancora trovare un termine, però è stata molto potente, è stata molto bella la sinergia che si è creata con voi, è stato magico.
È uno spettacolo curativo. Contemporaneamente mi sento invasa, svuotata e riempita. Tipo che ho cambiato l’olio. Avete svuotato tutti quei preconcetti che il corpo deve essere fatto in un modo piuttosto che in un altro, la società di Instagram, dei filtri, filtri sulla faccia, sul culo, sulle tette, sulle chiappe, su come ti comporti, su come devi parlare. Voi avete smontato tutto. Che poi la cosa assurda è che ti riempi delle altre che stanno sedute con te, non siete voi sul palco che riempite, voi ci fate il regalo di svuotarci.
È stato molto bello
perché avete detto quello che noi tutte pensiamo di noi ma ce lo diciamo quando
siamo sole e quindi vederlo qua è stato proprio bello. Mi auguro, almeno nel
mio percorso, di dirlo a me stessa e anche dirlo fuori perché non c’è niente di
male se dico che non mi piace una cosa di me è ok, magari imparo ad amarmi, è
un percorso che faccio io però magari se lo dico fuori è ok. È ok dirselo anche
per prime noi. È veramente bella questa cosa di portarlo fuori. Grazie.
Mi veniva voglia di
spogliarmi. Avevo voglia da morire di spogliarmi però mi ha fatto riflettere
(paradosso) sull’invidia di vedere qualcuno che lo fa, quanto in realtà uno si
tiene. Sembrava una festa perché siamo solo tra di noi. Questo è il principio.
Quello che mi è arrivato è stato molto forte, già dalla fila tutte donne, e
l’unica fila di donne che mi viene in mente è il suffragio (e il bagno). È
stato veramente molto forte e la sensazione di stare in un luogo protetto,
bello, di riconoscersi le vostre varie personalità che sono quelle di tutte.
Il fatto di essere sole
donne ho fatto tipo aaaaah, mi ha rasserenato nel senso che non dovevo
guardarmi da sguardi, non preoccuparmi perché tanto eravamo tutte donne. Quello che ho pensato è stato che io voglio partecipare a questo, continuare a
fare questo, sentire sempre questa vicinanza perché a volte mi manca la
vicinanza con altre donne e la ricerco e quindi mi ha emozionata tanto.
A me è rimasta l’energia,
la bellezza del corpo femminile, se fossimo consapevoli della forza che
portiamo, il mondo andrebbe meglio.
E' uno specchio.
Io stasera mi sono sentita libera e protetta.
A me viene da pensare un po'... vaffanculo a
chi dice che le donne sono le peggiori nemiche delle donne
È sempre più raro trovare questi momenti di
condivisione, per cui vi ringrazio tantissimo per quello che ci avete fatto
sentire a tutte stasera, veramente emozionante
La gioia di essere donna. Sembra sempre un peso
che abbiamo con i nostri corpi, invece proprio la gioia di essere donna.
È un
peccato uscire fuori.
Volevo dire che vi ringrazio soprattutto perché avete cancellato il nesso tra
imbarazzo e corpo.
È estremamente
importante che questa cosa accada in teatro e che in teatro venga portata
questo tipo di testimonianza e che si crei questo tipo di rito collettivo
femminile. Quindi non solo nei luoghi dove ci dobbiamo andare a rannicchiare,
no. Invece, in teatro! [Applausi] Liberatorio. Io non ho pensato. Io vi
ho guardate, vi ho ammirate, ho ammirato tutte noi che eravamo qua. Tutte
quante a guardarvi e a far parte di questa cosa. È stato bellissimo, è stato
liberatorio. Non so, non credo riuscirò a dormire, stasera.
Siete potenti! Siamo potenti!
È chiaro che questo spettacolo sui corpi colpisce tantissimo fin dall'inizio, no? Anche perché siamo così poco abituate a vedere dei corpi pubblicamente rappresentati, che siano normali. Mentre andava avanti lo spettacolo e voi facevate delle cose e parlavate e vi muovevate nello spazio, i vostri corpi diventavano sempre più belli (è verissimo, siii!) e dopo dicevo “ma no, cavoli, con tutti i difetti che ci hanno raccontato invece sono così belle”. Diventavano belli, vi siete come trasformate durante lo spettacolo non c'erano difetti, o forse c'erano ma sono diventate le vostre peculiarità, ciascuna con le sue.
Devo dire che faceva un'impressione incredibile all'ingresso dell'Auditorium, una cosa bellissima, anche in uno spazio così istituzionale. Tutte queste donne si vedono solo alle manifestazioni, tutte così, tutte insieme, tante..quindi è bello vedervi qui.
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