MILANO - TEATRO CARCANO - 8-11 FEBBRAIO 2024
Come ogni volta trascriviamo qui alcuni commenti che ci hanno colpito tra le tante cose che ci diciamo alla fine dello spettacolo.
Questo momento di scambio è parte integrante della serata e ogni volta ci arricchisce e ci stupisce.
© Fondazione Musica per Roma - Pasqualini/MUSA
Posso dire di aver sentito una grande forza, una forza che quindi noi dobbiamo avere.
Ed è vera questa forza che era sostenuta da voi, e da tutte le persone che c'erano qua
dentro, senza esserci mai parlate.
Io volevo dire che in realtà noi donne siamo tutte molto forti, dentro di noi. Ma spesso
non riusciamo a sentire di esserlo davvero, se non lo siamo tutte insieme. E
probabilmente quello che, spes so, fanno con le donne è proprio quello di isolarle, in
modo che qualcuna si senta sola. Noi sappiamo di essere forti da sole, tiriamo avanti il
mondo, ma quando siamo insieme siamo molto più forti. Un'altra cosa che volevo dire
è che il gioco dei sensi di colpa è liberatorio secondo me, perché tutte abbiamo gli stessi
sensi di colpa, anzi, oggi ne ho realizzato anche qualcuno in più, e tutte sappiamo che
li abbiamo tutte quante. Però vedere tutte le mani alzate mi fa sempre sentire che “ok,
non sei l'unica
Innanzitutto vorrei ringraziarvi perché non sono bastati tre anni di terapia a farmi fare il salto da sensi di colpa a rabbia, il passaggio così chiaro così cristallino non mi era mai arrivato, quindi grazie. Mi ha ucciso totalmente quando alla fine nel vo stro ballo vi ho visto nude, libere, fuori dagli schemi, è stato bellissimo, mi sono sentita super libera in quel momento, tendenzialmente sono sempre molto impostata. Al vostro
invito a ballare e a spogliarsi mi sono sentita super scomoda, è stato l'unico momento in cui mi sono sentita scomoda; cioè l'idea di spogliarmi, non avrei potuto farlo. E quindi mi chiedo come fanno le mie compagne, le mie sorelle, qua, che si sono sentite con la voglia di spogliarsi, tutte..
Comunque questo disagio che sentiamo per il corpo imperfetto è veramente una cosa che ci toglie una quantità di energie...se penso che ho cinquantacinque anni e ancora che ci toglie una quantità di energie...se penso che ho cinquantacinque anni e ancora guardo le mie imperfezioni, da quando ne ho dieci..dovremmo veramente liberarci da guardo le mie imperfezioni, da quando ne ho dieci..dovremmo veramente liberarci da questa schiavitù pazzesca, che è sociale credo.
Questo finale è stato un rituale collettivo, erava mo tutte lì a balla re con voi e soprattutto voi le avete nominate queste mamme e queste nonne, ma alla fine stavano ballando sul palco. Cioè io ho sentito che quello che stiamo facendo, lo stiamo facendo per le generazioni anche prima di noi, oltre che quelle che verranno, speriamo. Grazie perché davvero siamo qua anche per le donne che ci hanno precedute, che ci hanno dato la vita.
Una cosa importante: non abbiamo data di scadenza. Gli uomini ci fanno credere che abbiamo una data di scadenza, ma non esiste data di scadenza.
Una cosa importante: non abbiamo data di scadenza. Gli uomini ci fanno credere che
abbiamo una data di scadenza, ma non esiste data di scadenza.
Io volevo solo dire che mi dispiace che ci preoccupiamo ancora se ci devono essere gli uomini o no perché già ci sono pochissimi spazi in cui siamo da sole in cui ci possiamo preoccupare solo di noi stesse. Ci dobbiamo preoccupare anche qui di aiutarli… chissenefrega, nel senso va bene, ma ci possono essere anche degli spazi dove ci siamo solo noi, a pensare perché non ci spogliamo anche se siamo solo noi. Perché ci stiamo vergognando anche se, cioè qual è il giudizio che ci opprime? Evidentemente c’è qualcos’altro.
Rispetto all’epoca in cui viviamo, in cui siamo bombardate ogni giorno sul corpo perfetto, la bellezza, tutte le imperfezioni che vanno cancellate, modificate, secondo me, vedervi oggi sul palco mi ha trasmesso una sensazione di libertà e anche di poter essere serene, tranquille come siamo con tutte le nostre imperfezioni, la cellulite…
Mi sono sentita benissimo perché secondo me anche la leggerezza in certi momenti, il ridere insieme, il ridere di tematiche importanti però con il sorriso e con la libertà del corpo, cioè secondo me questo è un indice di sorellanza incredibile e spero che lei (la neonata che ha in braccio) i sensi di colpa di cui io mi sto liberando, non li debba mai provare.
È incredibile come lo sguardo sul nudo evolve durante tutto lo spettacolo. È incredibile! Perché all’inizio l’impatto è di imbarazzo, no? “cacchio, tutte nude” è un impatto forte. Invece poi la nudità si perde, non la si vede più. Adesso io vi guardo e non vi vedo nude, è completamente cambiato lo sguardo.
Per me sin dall’inizio è stato bellissimo. Il fatto di vedervi uscire tutte nude è stato proprio bello. Non lo so, mi ha dato un senso di libertà da subito, sin dall’inizio. Non mi ha imbarazzato.
Gran senso di commozione durante tutto lo spettacolo.
Io volevo ringraziarvi perché penso che abbiate rappresentato con la vostra diversità tutte le donne del mondo, in ognuna di voi c’è una caratteristica che non saprei definire razionalmente, però mi sembrava che nel vostro cerchio portaste qualcosa di unico che toccava un po’ tutte noi.Io vorrei che gli uomini facessero uno spettacolo così per gli uomini, con i loro problemi che loro hanno e che ancora non hanno iniziato ad affrontare, invece noi abbiamo iniziato. Sulla cultura della performance, sul senso di essere sempre, anche loro, potenti, forti. Hanno un sacco di cose da risolvere, tantissime, ma non hanno iniziato.
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